Una definizione di Paper Clay

Tradotto significa "carta e argilla", cioè argilla in cui è stata dispersa della polpa di carta.

Con la dispersione della carta l’argilla acquista delle incredibili nuove qualità e potenzialità. Come per le altre tecniche, mi permetto di scrivere di questa tecnica sulla base di esperienza diretta che potrete osservare nelle forme che ho realizzato in questi anni e anche che ho fatto durante numerosi incontri e corsi con molti di voi. La Paper Clay non è il primo esempio di mescola all’argilla di altri materiali. Per ovviare ai problemi di lavorazione e dell’essiccamento dell’argilla, nei secoli sono state trovate varie soluzioni:

  • paglia, impiegata dai Fenici nella fabbricazione di mattoni.
  • sabbia e graniglie inerti (chamotte) per realizzare grandi forme.
  • deflocculanti per ridurre la quantità d’acqua nella foggiatura a colaggio.
  • colle e resine nelle lavorazioni speciali.

In Giappone nel 1992 per una mostra, mentre ero ospite al Ceratekno di Toki City, il Prof Yasuo Ohhashi mi mostrò alcune esperienze di Origami fatto con fogli di pasta di carta e porcellana. Nel ’95 all’Istituto d’Arte per la Ceramica di Faenza, dove insegnavo, vidì Paper Clay una pubblicazione di Rosette Gault.
Ho anche trovato un articolo di Farrow, C., – (1987) Paper/Clay, Artists Newsletter, United Kingdom, April, 20-1 – che sembra essere la prima esperienza sulla tecnica. Questa nuova tecnica ha aperto nuove strade all’Arte della Ceramica ed è particolarmente usata in ambito Anglosassone, Statunitense ed Orientale.

Ulteriori approfondimenti sulla tecnica >>

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