Una curiosità sul Gres

Dal francese “Grès”. In Europa compare dal Medioevo, mentre in Oriente il suo perfezionamento in epoca molto antica ha condotto alla porcellana.

Il Gres è un prodotto ceramico avente pasta compatta e cotto ad alta temperatura, usato per la sua durezza e resistenza agli agenti chimici nella fabbricazione di recipienti destinati a prodotti alimentari e chimici, di tubazioni per liquidi corrosivi, di apparecchiature industriali e per piastrelle da rivestimento in campo edilizio specialmente per esterni e pavimenti.
Il Grès si ottiene da particolari tipi di argilla che durante la cottura si trasformano in una compatta aggregazione di cristalli, struttura che deve avere una porosità attorno al 3%. Si tratta quindi di un materiale con un basso assorbimento d’acqua.

Si deve dare molta importanza a questo requisito di porosità quasi nulla: molti ceramisti sono convinti di fare opere in Gres perché finiscono le loro ceramiche a 1200°C, ma questo non significa aver ottenuto la greificazione cioè la compattazione del corpo argilloso.
Molto spesso sono infatti impiegate argille che hanno un punto di fusione più alto e raramente le argille naturali greificano sufficientemente attorno a 1200°C.
Per ovviare a questo limite si aggiungono fondenti per ottenere una parziale fusione e si parla quindi di “impasti”da Gres.
In generale le qualità del Gres sono precedute solo da quelle della porcellana dalla quale si distingue per la grandezza delle forme foggiabili e per la più facile ed economica lavorabilità ma soprattutto perché la porcellana nelle sezioni sottili è traslucida ed ha una maggiore bianchezza.

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